top of page

Il vecchio continente è sulla traccia

Quando si parla di Hip Hop , il primo luogo che salta fuori sono senza ombra di dubbio gli U.S.A , stato che ha dato vita a questa cultura ed è riuscito anche ad esportarla senza troppe difficoltà in tutto il mondo. All’inizio negli Sati Uniti d’America si potevano riscontrare diverse tematiche nei testi rap rispetto alla zona d’origine del rapper stesso ; infatti soprattutto negli anni 90 la differenza fra “East Coast” e “West Coast” era udibile , anche per le basi prodotte. Questa diversità è andata via via scemando fino a renderla quasi impercettibile ai giorni nostri , ma questo sicuramente non vale per l’Europa , dove ogni grande regione ha una propria storia , una cultura unica , che si rispecchia passo dopo passo nell’arte poi prodotta. Molti osannano i francesi per le loro capacità e senza ombra di dubbio non gli si può dare altro che ragione . Infatti questa cultura è arrivata molto presto nella zona transalpina , come d’altronde anche in britannia , probabilmente per le ingenti immigrazioni africane e jamaicane dei primi anni 60 , che hanno portato ad un mescolamento tra il genere black e quello d’origine del posto . Si può dire con certezza che in concomitanza agli anni 70 ed 80 , nelle zone più malfamate di Londra in Inghilterra , e di Parigi e Marsiglia in Francia , si poteva già percepire quell’odore di cultura scaturita , come in America , da una rabbia sociale che per fortuna , avvolte , sfociava in qualcosa di buono e produttivo ; guarda caso le prime robe uscite allo scoperto erano piene di cattiveria e parecchio primitive , ricordando il genere “Gangster”. Per farci un’idea della situazione , già nel 1995 usciva il film francese “L’Odio” che raffigura meticolosamente le pericolose banlieue parigine piene zeppe di Hip Hop (non ammetto che non l’abbiate mai visto). A proposito di del rap gangster , mesi fa’ mi sono ritrovato ad ascoltare per purissimo caso del rap albanese , notando una caratterizzazione molto cruda nei loro testi , metti pure basi molto potenti con batterie martellanti , e anche senza capire un accidente , ci si fa subito un’idea . Dopo la guerra nei Balcani (minimalizzata ai giorni nostri) , si sono risolte , si fa per dire , diverse controversie tra popolazioni con differenti credi , ma l’odio sociale è ancora molto presente , tramutando in una rassegnazione “pacifica” onde evitare altre guerre inutili. Basti ascoltare il rapper Unikkatil , probabilmente il più famoso , per rendersi conto della faccenda . E in Italia? Nel bel paese la situazione non si presenta con una concezione cosi lontana rispetto alle sopracitate , ma si possono notare diverse differenze e, paradossalmente per gli italiani stessi , vengono viste molto più come dei difetti. C’è chi parla di pistole e ghetto quando avrà visto in vita sua al massimo dei giocattoli a piombini e chi invece da un trascorso difficile riesce anche ad estrapolare qualche testo con una tematica più “soft” , come l’amore . Ed è proprio questo che a molti non piace. Molti li definiscono “froci che fanno frociate” , per intimidirli e per fare capir loro che questo non centra niente con le radici pure del Hip Hop , e sinceramente non riesco a comprenderli. Guarda caso in Italia ha sempre fatto capo la musica leggera , quella poetica e non scontata , che faceva anche sognare l’ascoltatore e spesso e volentieri ci si immedesimava ; cosa c’è di male se anche noi mettessimo all’interno di questa musica il nostro stile? Se ascoltassimo del rap nordico (Paesi Scandinavi e anche Germania) , potremmo notare delle basi tendenti alla Trance o alla Techno , già esistenti da più di una decade , proprio perché in queste zone è nata l’elettronica e sono i primi fautori in merito , e rendono unica la loro musica , come se ci fosse un tocco nazionalista . Invece cerchiamo di farci un’analisi di coscienza , non facciamo sempre tutto per apparire per poi non essere. Noi italiani riusciamo frequentemente a farci notare in giro per il mondo per le figure barbine che commettiamo , e da li saltano sempre gli odiosi luoghi comuni che ormai ci accomunano in tutto mondo . Basti guardare Emis Killa che ai “Bet Hip-Hop Awards” del 2013, su una base del sommo Premier , fa una strofa abbastanza insulsa e per giunta in Italiano (poteva fare di meglio) , quando tutti gli altri si erano presentati rispettabilmente in lingua inglese . Perché diciamocelo , nonostante ognuno abbia la propria etica , c’è una cosa che accomuna tutti nel mondo :essere veri. Non a caso si parla di “True School” perché è di questo che ha bisogno il rap , la verità di tutti i giorni messa in rima , senza strafare ne aggiungere , e dobbiamo proteggere questa diversità che però accomuna tutti. Ovviamente Hip Hop è in tutto il mondo e nemmeno 10000 parole basterebbero per descrivere le fattezze di ogni stato mondiale; tra la vastità di scelta ,voi chi preferite?

Peace


Recent Posts
Follow Us
  • Facebook Long Shadow
  • Twitter Long Shadow
  • SoundCloud Long Shadow
bottom of page